venerdì 26 febbraio 2010

Un goal ci salverà.

Oggi vorrei parlare di qualcosa di più astratto che dei risultati delle squadre impegnate in campionato o nelle competizioni europee. Spero vogliate perdonarmi se vi sembrerò stucchevole e patetico, ma oggi non mi sento molto allegro. Non posso ammorbare chi mi sta accanto con quintalate di pensieri negativi, e allora lo farò qui, tanto non credo che nessuno se ne avrà a male.
Ho sempre pensato che per criticare sia necessario conoscere. Quante volte avete sentito frasi del tipo "Ma cosa ci trovate in 22 stupidi in mutande che corrono dietro a un pallone?", oppure "Madonna, sto calcetto vi ha tarlato il cervello! No, tu stasera vieni con me a fare shopping, devi comprarti una camicia, sembri un barbone!". Peggio ancora: "No, a me il calcio non interessa. Io leggo, faccio cose, vedo gente, la domenica però vado all'Iper di Montebello a fare un giro". Partendo dal presupposto che siamo liberi di impegnare il nostro tempo come ci pare e piace, ecco alcuni motivi per i quali a volte, una partita di calcio, che sia giocata o vista alla tv è molto di più che 90 minuti di sport.

Il campo da calcio, calcetto, calcio a 7, quello che è, non mente. Mai. Se fai cagare fai cagare. Se sei bravo sei bravo. Niente trucchi, mezze misure, cose non dette. Anzi. Lui dice sempre tutto, è lo specchio di noi stessi per quel periodo di tempo in cui ci giochi sopra. Ricordo che dopo un enorme casino da me combinato, che si è portato via per sempre buona parte dei miei amici, i quali non hanno più intenzione di avere a che fare col sottoscritto, la prima cosa che ho fatto è stata andare a giocare a pallone. Risultato? Il nulla. Non l'ho mai vista, non ci credevo, non avevo più fiducia in me stesso. Proprio come nella vita.

La squadra è come una famiglia. Durante la partita si collabora, ci si aiuta, ci si incoraggia, a volte si litiga anche. Ma si corre tutti per lo stesso risultato. La vittoria. Perchè per partecipare e chiamare il Cassinetto non ci vuole un genio del pallone.

A volte succedono anche cose inaspettate: semifinale mondiale 2006, Germania - Italia. Una bolgia, piena di crucchi che ci sfottevano dicendo che siamo solo pizza e mandolino. Mandolino un cazzo. Fabio Grosso, all'epoca terzino sinistro del Palermo, lancia una saetta all'angolo scoperto di Lehmann, che nulla può contro il volere degli dei del pallone. Il ragazzo si gira, corre, piange, urla "Non ci credo..., non ci credo...". Ecco. Non è solo un goal. C'è di più. L'immagine di uno a cui è stato detto da sempre "vola basso", "non fa per te", "altro che pallone, vai a lavorare", che invece ha dimostrato a tutti il contrario. Spesso messaggi come questo aiutano anche nella vita.

Non ho problemi a dirlo: io la domenica la aspetto come un bimbo aspetta Natale. E alle 15 comincia lo spettacolo, loro in campo, io sul divano. Per 90 minuti ti dimentichi tutto: liti, debiti, scazzi, paure, ansie, bollette, ecc ecc. Hai detto niente...

Mi sa che posso fermarmi qui.

T

mercoledì 10 febbraio 2010

Quanto tempo!

Chiedo scusa agli eventuali lettori, ultimamente sono stato un po' preso dal lavoro, e non ho trovato proprio il tempo per scrivere ancora.
Cerchiamo di fare un piccolo resoconto.
Il primo post parlava di esoneri: bene, la tradizione italiana continua. Zamparini ha cacciato Zenga dopo 13 giornate, a fronte di un derby pareggiato 1-1- contro una squadra da serie B, preferendogli (a ragione) Delio Rossi. Anche gli etnei hanno cambiato in corsa, da Atzori a Mihajlovic. Idem il Bologna che saluta Papadopulo e da il benvenuto a Colomba. Notizia di giornata: addio Ballardini, al suo posto Reja alla Lazio.
Veniamo al mercato di gennaio: non granchè, a dire il vero. Colpo importante dell' Inter, manco a dirlo, che si assicura Pandev a parametro zero, essendosi svincolato grazie al lodo arbitrale. Il mIlan si riprende il solito Beckham a mezzo servizio e Amantino Mancini. Dubbi a valanga, si vedrà.
Il Palermo ha un ds dalle doti quanto meno discutibili: investe sui giovani, ok, di questo bisogna dargliene atto. Ma mancano i ricambi giusti, sopratutto in difesa: al solo pensiero di Cassani infortunato tremo. Succi si accasa al Bologna, dove almeno fa panchina. Il Catania acquista una colonia di argentini, tra cui il promettente Mazi Lopez.
La Roma acquista Toni, che esordisce bene, ma con la Juve si fa male quasi subito ed esce dolorante e parecchio incazzato. Si parla di un probabile ritorno dopo la partita contro il Palermo.
La classifica: beh, l'Inter vola, il Milan, dopo un periodo di allegria e samba brasiliana, rotorna alla tipica depressione milanese, anzi milanista, visto che all'Inter ridono e di gusto.
La Roma è una squadra ormai ben amalgamata e il lavoro di Ranieri dà i suoi frutti: secondo posto. Il Napoli vola sulle ali dell'entusiasmo, riesce a divertire e a superare anche gli evidenti torti arbitrali. La sconfitta di Udine non pare aver minato l'entusiamo degli azzurri.
Il Palermo si gode questo momento di gloria: quinto posto solitario, bel gioco, bel piglio.
Non dico niente per scaramanzia.
Bene la Samp, senza Cassano, ormai in rotta con del Neri, checchè ne dicano i due.
In zona retrocessione il Siena, l'Atalanta (che ha esonerato anche Conte, che per poco non si picchiava con gli ultras) e la Lazio rischiano grosso.
La Juve: finalmente è finita l'agonia di Ferrara. Esonerato anche lui, al suo posto Zaccheroni, ma la sostanza non cambia. Amauri mi fa tenerezza, non riceve un pallone giocabile manco a morire. Carvalho, lo sai, a Palermo ti aspettiamo!
Ciao a tutti!
Se vi va , lasciatelo un commento!
Tore