venerdì 15 aprile 2011

Palermo 2 Cesena 2

Mi ero ripromesso di non scrivere nulla dopo il derby perso malamente. Non avevo parole. E continuo a non averle dopo questo pareggio che sa di sconfitta. Andiamo con ordine. Ritorna l'unico vero allenatore che il Palermo abbia mai avuto (con Guidolin, ci mancherebbe), e cioè Delio Rossi. Entra in campo e tutto lo stadio applaude e canta per lui. Occhi lucidi, ma determinazione e compostezza dei giusti, ringrazia, si tira su il bavero del cappotto e si siede in panchina, sguardo fisso sul campo. La curva contesta la squadra, espone lo striscione "INDEGNI", insomma, anche il Barbera, un tempo fortino inespugnabile, è diventato un inferno. Capitan Miccoli e Pinilla davanti, il centrocampo e la difesa decimati dalle squalifiche. Si parte e cavallo pazzo Balzaretti la mette in mezzo, poi un lampo. Tale Kurtic, insacca. Gol. Gol. Ruggiscono i ragazzi, ecco l'orgoglio, penso. Raddoppia il killer Pinilla. Ci siamo, è fatta. Macchè. L'arbitro da 6 minuti di recupero. Comincia la pazzia. Calcio d'angolo, svarione della difesa ed ecco che Parolo solo soletto la piazza. Due minuti dopo Giaccherini trova il tiro della vita, imparabile per Sirigu. Scoppia una rissa tremenda, la curva continua a insultare la squadra (ma la società mai????), poi oggi leggo che l'Avvocato Laser, forse stanco e in calo di zuccheri, a Palermo ci ha visto addirittura il biscotto.
1. Quale biscotto abbia mai visto non è dato saperlo: tra poco finivano all'ospedale in 20 del Cesena, inseguiti da Miccoli e Liverani. Quando manca l'esperienza certe cose succedono.
2. Consiglio di astenersi da certe valutazioni se non si è vista (come credo) la partita. Se invece la partita la si è vista e si scrivono certe cose, allora urge il medico.

Domani la Roma all'Olimpico. E poi l'ultimo obiettivo utile della stagione: la coppa Italia. Io sarò allo stadio, a sostenervi come sempre, ragazzi. Chè la resa non si addice a gente come noi.

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