La legge dei grandi numeri che prima aveva condannato il Palermo a 5 sconfitte di fila fa un regalo ai rosanero. Tre punti importanti, che non risolvono la crisi di identità della squadra, ma che almeno danno un po' di ossigeno.
Dopo dieci minuti la linea difensiva del Milan sbaglia clamorosamente un fuorigioco e Dorin "Nosferatu" Goian si trova solo soletto davanti ad Abbiati. Controllo e tiro, gol. "Non ci crede nemmeno lui! Non ci crede nemmeno lui!!! Nosferatuuuuu!!! " Queste le mie dichiarazioni a caldo fatte al gatto Lenin, che mi guardava sempre più stupito e perplesso. Dall11' in avanti si gioca a una porta sola, la nostra. Ma stranamente la difesa regge. Regge eccome. Migliaccio è monumentale, arpiona palloni, mena come un disgraziato e Gattuso si sente in difetto, in confronto pare un'educanda. Munoz anticipa con precisione, Goian, galvanizzato dalla rete, fa il suo lavoro con ottimo piglio. Cosmi decide di far uscire Pastore (in netta ripresa, pazientate che a breve il Flaco ritorna a livelli stellari) ed entra il Capitano al posto di un Pinilla operaio. E finalmente la squadra si distende, andando vicino al raddoppio con Hernandez che tira male.
Triplice fischio, trentamila persone tirano un sospiro di sollievo e comincia la festa.
Domanda: quale tifoseria non ha contestato la sua squdra anche dopo aver preso 7 pere in casa? Quale curva non smette mai di cantare nemmeno dopo 5 sconfitte di fila? La nostra.
Tra due settimane il derby. Ho detto tutto. Il derby.
Infine mi stringo in un abbraccio ideale con la famiglia Morello, che ha perso la piccola Livia la settimana scorsa.
La società aveva chiesto un minuto di silenzio. La Lega ha risposto no. Livia non era un soldato. Era una ragazzina, figlia di un bravissimo giornalista, che amava il Palermo.
La curva ha esposto uno striscione in suo ricordoe ha osservato il minuto di raccoglimento.
Lega calcio, mi fai sempre più pena.
Nessun commento:
Posta un commento