lunedì 20 dicembre 2010

Bari 1 Palermo 1

Difficile commentare una partita che ha avuto due caratteristiche chiare:

1) Il Palermo ha paura di diventare grande. Seppur in superiorità numerica per tre quarti della partita non ha trovato il colpo del 2 a 0 dopo il gol di Ilicic (bordata con deviazione da 25 metri).

2) Gli errori arbitrali stanno condizionando il campionato della compagine rosanero. Lo schema di gioco di Mister rossi prevede un intasamento dell'area avversaria quando si attacca. Chiaramente i contatti in area ci sono, eccome. Tuttavia il Palermo è l'UNICA SQUADRA IN SERIE A CON ZERO RIGORI A FAVORE. ZERO. Eppure ci sarebbe da discutere: Inter, Lecce, Napoli, Milan, solo per citare alcuni esempi. Tutta gente che nel Palermo ha trovato la vittima della classe arbitrale. Il rigore concesso al Bari è un chiaro esempio di compensazione. Per cosa non si sa.

Dei due punti la stampa italiana ovviamente si interessa solo del primo. Il secondo punto non esiste. Anche qui, tra le colonne del Campionato Laser, non ho mai letto di qualche avversario che , con onestà, ammettesse di aver portato a casa tre punti giocando in 12.

Zamparini ha criticato squadra e allenatore per come si è giocata la partita. Ma Rossi, saggio ha anche detto: "A forza di piangere qualcuno che ti asciuga le lacrime lo trovi" (Vero Ventura e Mazzarri?)
Noi siamo una grande squadra: abbiamo un organico da Champion's, superiore al Napoli, nostra diretta concorrente. E come grande squadra ci prendiamo le responsabilità di un pareggio che sa di sconfitta.
Ma esiste un sistema che ci danneggia in modo scientifico. Zamparini è presidente scomodo: la scelta di lasciare la squadra è l'ultimo atto di amore per una città che gli è entrata nel cuore. Grazie Presidente.

martedì 14 dicembre 2010

Palermo 3 Parma 1

Il Palermo scende in campo al Barbera dopo la sconfitta rimediata a Napoli con una formazione inventata. Cassani squalificato e son dolori: l'alternativa naturale Gracia non ha convinto Delio Rossi, e perciò dentro Bovo sulla fascia e Goian in mezzo.
Il primo tempo vede non solo il gol di Alessandro Lucarelli che svetta indisturbato in area e la mette, ma anche un Pastore svogliato, mai in partita e, per la prima volta, fischiato dal pubblico.
L'arbitro decreta la fine dei primi 45 minuti di gioco, esce Pastore e dentro Pinilla. Pronti - via ed ecco Nocerino dìfarsi 30 metri di campo palla al piede, tirare addosso a Mirante e trovare Pinilla sulla ribattuta. Pareggio.
Da questo momento è un monologo rosanero, tra la traversa di Ilicic, il gol favoloso del capitano che la piazza al volo, e l'autogol finale di Zaccardo (bentornato mercenario).
Chi pensava che bastasse un episodio (perchè di episodio si è trattato) al San Paolo potesse ridimensionarci si sbaglia (va detto, al di la della opaca prestazione di quel giorno, il rigore netto negato al Palermo, ma ormai non ci si sorprende più. Aronica, le mani non si mettono in faccia agli avversari, sai?)
A presto, al bar sport o nell'iperspazio.

martedì 7 dicembre 2010

Napoli 1 Palermo 0, 6 dicembre 2010

Dopo la cocente eliminazione dall'Europa league, ecco un'altra battuta d'arresto per i ragazzi di Delio Rossi. La cronaca della partita è a tinte unite. Napoli all'attacco e Palermo arroccato in difesa, affaticato da uno schema maledetto (usato solo nella imbarcata russa col CSKA Mosca) che vede tre difensori centrali e 5 centrocampisti con Pastore alle spalle di Miccoli. Il Napoli domina letteralmente per tutta la partita, il Palermo non pare nemmeno in campo. Mancava Bacinovic, vero. Il San Paolo è un campo difficile. Il gol lo abbiamo regalato noi con due tocchi sbilenchi di Pastore e Migliaccio. Forse fuorigioco? Se sì è millimetrico, impossibile da vedere.
Sono giustificazioni non adatte a una grande squadra quale invece siamo. Ieri sera però non siamo nemmeno scesi in campo.
Ci rifaremo, ne sono certo.
Avanti Palermo, sempre.

martedì 30 novembre 2010

Palermo 3 Roma 1

I primi 20 minuti di questa partita mi hanno fatto trasalire più volte. Una Roma cattiva, arrabbiata, che pressava alto e riusciva ad arrivare nei 16 metri di proprietà Sirigu con troppa facilità.
Ma. Nel calcio ci sono i "ma". Rocky insegna: lascia sfogare Clubber per tutto il match e poi vai col jab.
Il Palermo si risveglia dal torpore e comincia a bruciare le fasce esterne. Balzaretti - Cavallo Pazzo passa a Ilicic, che la mette in mezzo a un certo Fabrizio "METTILADOVEVUOI" Miccoli, che riceve palla, stoppa si coordina in circa 23 cm di campo e scarica un destro a fil di palo. Gol. Eccolo il Capitano che corre agitando la mano davanti alla faccia come a dire "You can see me!!!"
Nel secondo tempo la Digos cerca la Roma: è scomparsa, ha mandato 11 spaventapasseri in campo ed è fuggita altrove. Il Palermo ringrazia e ne approfitta: altra fuga del Balza, palla in mezzo ed Ilicic insacca. Di nuovo poco dopo, stesso schema con Nocerino che finalizza. 3 cannoli, che goduria. Nel finale Totti scarica un destro violento sul palo lontano e Sirigu riesce solo a sfiorare. 3-1. Finita. Game over al Barbera.

La prossima giornata sarà dura: si va a Napoli, in casa dei nostri diretti avversari per un posto fra le grandi. C'è il passato che ci aspetta, quel Matàdor che deve TUTTO ciò che ha (soldi, gol, fama, successo) alla nostra squadra e ai nostri colori.
Andremo convinti dei nostri mezzi, senza Armin Bacinovic, ma con la voglia di dare il massimo.
Sarà una bella sfida.

lunedì 22 novembre 2010

Ed eccoci di nuovo tra i tavolini del Bar Sport Ballarò e i corridoi dell'astronave dell'Avvocato Laser. I due turni di silenzio per protesta contro classe arbitrale e mafia del calcio è terminata, possiamo ora tornare a parlare di calcio. Il Cesena è una squadra particolarmente difficile da affrontare, soprattutto al "Manuzzi". I ragazzi arrivano carichi dalle tre pere rifilate dal Flaco al C****nia, la formazione è identica. Pronti via e dopo 4 minuti il Balza la mette in mezzo e Ilicic di tacco (anche il magazziniere del Palermo, dopo aver visto Migliaccio e Nocerino fare 4 colpi di tacco a partita, si diverte con rabone e finte di corpo sfidando Goian) la piazza calda calda alle spalle di un vecchio ridicolo con la tutina rossa, tale Antonioli.
Tuttavia l'undici di Delio Rossi paga l'inesperienza del reparto arretrato e la verve di Giaccherini, che si fuma Balzaretti e Munoz, passa a Nagatomo, palla in mezzo e Bogdani insacca. 1-1.
Il Flaco gioca a mezzo servizio, stanco dal viaggio a Doha per la Albiceleste.
Nel secondo tempo è un assedio rosanero, che culmina con lo spettacolare, immenso, straordinario gol del Capitano Fabrizio Miccoli, autentico fuoriclasse. Il Balza la mette e lui al volo scarica una bordata di sinistro a fil di palo. 2-1 e a casa a mangiar tortellini, socc' mel!
Ho letto un interessante articolo di tale Auriemma (il Pellegatti napoletano). Si intitolava 10 buoni motivi per cui Pastore verrà al Napoli.
Una serie di luoghi comuni devastanti (es. "è argentino, e a Napoli gli argentini stanno meglio: pare che anche a Catania non se la passino male, considerando che ne hanno 13 in rosa di argentini!Il Napoli ne ha... 2. Esatto 2. Stanno così bene che ne hanno 2. Mah!)
Io rispondo con "50 milioni (cash, non dilazionabili) di motivi per cui Pastore non si muove da Palermo.
Iniziate a mettere da parte i soldi, tra 40 anni vi comprate lo scarpino, forse.
Tiè.

venerdì 12 novembre 2010

CHIUSO PER DIGNITA'

A seguito dell'ennesimo torto arbitrale subito dal Palermo questo blog rispetterà due turni di silenzio, rinunciando anche alla cronaca del derby.
Vuole essere un segnale, un gesto. Un minuto di silenzio per un calcio che non esiste più. La nostra società è sempre stata in prima linea per un calcio corretto e pulito. Essere diventati vittime di un sistema criminale che pilota i risultati e punisce chi fa le battaglie per un calcio migliore non fa per me.
Il Bar Sport Ballarò è vicino al Presidente (perchè Lei rimarrà sempre e comunque il Presidente) Zamparini che, deluso ed amareggiato, ha deciso di lasciare il calcio. A Lei Presidente vanno i miei ringraziamenti più sentiti per questi anni così intensi ed emozionanti.
Immutato il sostegno a squadra ed allenatore. Ragazzi, dimostriamo in campo di non essere servi di nessuno.

Avanti Palermo!!!!!!!!
CONTRO IL CALCIO MODERNO - CONTRO LA TESSERA DEL TIFOSO - CONTRO I CAMPIONATI PILOTATI.

lunedì 8 novembre 2010

Palermo Genoa, 7 novembre 2010

Sgraditi ritorni al Barbera. Luca (Ti tirassi bala) Toni fa il suo ingresso in campo in quello stadio che fino a qualche anno fa gli avrebbe portato anche l’acqua con le orecchie. I fischi sono giustamente assordanti e i cori non sono certo di apprezzamento dell’ennesimo cambio di maglia. Il solito mercenario che si meritava di rimanere a mangiare crauti in tribuna a Monaco, altro che Italia.

Ad ogni modo, ciò che conta è che il Palermo sia tornato al successo dopo 4 sconfitte di fila tra campionato e Europa League. E lo fa nel modo più cinico e soddisfacente che ci sia, da grande squadra navigata, nonostante l’età media sia sempre bassissima. Pastore sembra fuori dalla manovra del gioco per i primi 35 minuti, ma, ad un tratto, ecco il lampo: Balzaretti si accentra, scarico su Pastore che senza pensarci due volte fa un divino colpo di tacco smarcante per Pinilla, che da vero bomber (altro che Suca Toni) la mette alle spalle di Eduardo, fino ad allora impeccabile. Nel secondo tempo rientra il Capitano, accolto da una autentica ovazione, anche a seguito delle sue recenti dichiarazioni di amore eterno per la maglia rosa nero (Luca, vedi che ci si guadagna ad essere riconoscenti???). Non è al top della forma, ma la sola corsa felpata, il solo tocco smarcante di questo autentico campione e fuoriclasse fa crollare lo stadio dagli applausi. Gli stessi applausi che Pastore riceverà al momento della sostituzione.

Tre punti importanti, che ci caricano per la prossima difficile partita, quella contro il Milan di Ibra, Pato, Robinho e Ronaldinho. Se ci sarà lo stesso impegno e la stessa voglia di oggi, sicuramente si uscirà tra gli applausi, al di la del risultato.

venerdì 5 novembre 2010

Cska Mosca - Palermo, Europa League.

Stamattina ho comprato ben due quotidiani, devo andare a Roma e ho bisogno di cose da leggere. A parte il rincoglionimento generale per l'orario di partenza da Pavia (le 5:00, non le 17:00), la velocità forsennata di un treno iper moderno, la musica nelle cuffie a un volume appena sufficiente a tenermi sveglio, quasi annoiato dalle vicende del Premier, sono arrivato stancamente alla pagina sportiva. Dopo un paginone dedicato alla presunta crisi dell'Inter di Benitez e alla nuova rinascita di Inzaghi al Milan, ecco l'Europa League. Al Palermo non viene dedicato nemmeno un articoletto: solo la cronaca della partita copiata e incollata dal Televideo, nulla di più. Il Napoli beneficia di due colonne di esercizio giornalistico: due pesi, due misure, verrebbe da dire. Per me che sono polemico per natura, sarebbe un invito a nozze. Ma stavolta no, sono d'accordo con i redattori di “Repubblica”. Il Napoli (del quale magari ci parlerà approfonditamente l'amico e fratello Matteo “cinemablog” Vitolo) è andato a Liverpool con la formazione titolare, nessun timore reverenziale, ha tenuto bene per grande parte del match, poi ha pagato l'inesperienza in campo europeo e un Gerrard inarrestabile. Una sconfitta che ci può stare, secondo me.

Ma veniamo a noi. Il Palermo, come detto nel post precedente, vive una crisi societaria senza precedenti, che passa sotto silenzio quotidianamente, come tutto ciò che riguarda la società di viale del Fante, con la sola eccezione delle frasi forti del Presidente. L'addio di Sabatini ha creato un evidente scompiglio in casa rosa nero, oggi Zamparini deciderà se sostituire subito il d.s., - Perinetti, Marino, addirittura Moggi (!!!!) i nomi accreditati – o se proseguire senza fino al termine della stagione.

I ragazzi affrontano il CSKA Mosca, primo nel girone a punteggio pieno. La partita è decisiva, se si perde le possibilità di qualificazione sono praticamente nulle. Ma Rossi alla vigilia della partita è stato chiaro: farò giocare chi ha avuto meno spazio. Come? Ma se abbiamo sputato sangue l'anno scorso per arrivare a queste benedette competizioni europee! Che senso ha far giocare le seconde linee?? Mah. Mistero. Come se non bastasse Pastore è squalificato, pertanto addio fantasia in mezzo al campo. Una nota positiva c'è però: il Capitano, il Romario del Salento, Fabirizio “Mettila dove vuoi” Miccoli. Per il resto c'è da piangere: Benussi, Glik, Bovo; Goian, Garcia,Rigoni, Nocerino, Kasami, Darmian, Maccarone.

E dire che riusciamo addirittura a passare in vantaggio dopo 10 minuti: il merito è ovviamente del Capitano, che si porta a spasso la difesa moscovita, piazza un cross telecomandato sulla testa di Maccarone, che deve solo appoggiarla. Nocerino si fa espellere prendendo due ammonizioni da ingenuotto, dal 31' si gioca in 10. Il secondo tempo è un film di Romero: morti viventi con la casacca bianca si aggirano per il campo, ma i moscoviti non sembrano spaventati: chiedere a Honda e Necid, che in mezzo al putridume piazzano 3 pere in 10 minuti. Miccoli dopo 60' deve uscire, il recupero non deve essere affrettato, ci mancherebbe. Ma non si riesce a tirare nella porta avversaria.

Siamo fuori, difficile immaginare uno scenario diverso, soprattutto se si continua con queste scelte. I ragazzi sono una risorsa importante, ci mancherebbe. Ma è in campionato che possono farsi le ossa. Darmian, ad esempio. Ce lo vedete a contrastare con successo Honda (giovane fenomeno con parecchie partite di Champion's alle spalle)? No, ovviamente. Per non parlare di Garcia, che regala il primo gol avversario, Goian e Glik, una coppia di centrali da brivido, insomma, non va.

Presidente, facciamo chiarezza: vogliamo vincere qualcosa? Perfetto, abbiamo bisogno di almeno due giocatori di livello. Lo spogliatoio capirà, davvero. Non vogliamo vincere una fava e preferiamo fare da market per le altre squadre? Allora va bene così. Ma non si lamenti se la gente non va allo stadio. Lei ha anche il coraggio di alzare i prezzi dei biglietti delle partite di Europa League! Io dovrei pagare 50 euro di tribuna, o 30 di curva per vedere quello scempio??? Eh no, mi spiace.

Mister Rossi, cosa succede? Ce lo dica. Non facciamo drammi, va bene, ma strigli i ragazzi. Perdiamo da 3 turni di fila (Udinese, Lazio, CSKA), bisogna prendere provvedimenti. I momenti difficili li abbiamo tutti, anche io, proprio ora. Ma facciamo un accordo: io ce la metto tutta a uscirne, e voi fate lo stesso. Io qui e voi in campo. Fatemi piangere di nuovo di gioia e orgoglio. Torneremo ad essere ciò che eravamo? Dai Palermo!!!!


martedì 2 novembre 2010

L'inizio della fine?


Come ogni mattina ho fatto un rapido controllo delle varie fonti web che parlano del Palermo, prima fra tutte, ovviamente, il sito ufficiale della squadra, www.ilpalermocalcio.it. Ebbene, questo è il comunicato:
"L'U.S. Città di Palermo comunica che il Direttore Sportivo Walter Sabatini, per motivi strettamente personali, ha rassegnato le proprie dimissioni a far data dal 1° novembre.

La Società ne prende atto con vivo rammarico e convoca per venerdì 5 novembre il proprio C.d.A. per le valutazioni e decisioni del caso".


Cosa sta succedendo in casa rosa nero? La domanda è legittima. Non solo i risultati non arrivano, nonostante un gioco a tratti spettacolare, non solo Zamparini tuona a ripetizione contro la classe arbitrale e poi ogni domenica la squadra viene punita, ma adesso arriva anche l'addio del D.S. che ha portato sotto Monte Pellegrino Pastore, Hernandez, Ilicic e Bacinovic.

Su Sabatini, personalmente, ho sempre nutrito forti dubbi: pur apprezzando la linea verde, ho criticato più volte la scelta di non acquistare giocatori già affermati e con esperienza in campo europeo.

Tuttavia, i motivi personali di Sabatini li conosciamo tutti: non è facile andare d'accordo con il Presidente: ne sanno qualcosa i vari allenatori che si sono succeduti sulla panchina rosanero.

La squadra, da oggi, entra in crisi: societaria e di risultati.

Il toto-nomi già impazza: da Pierpaolo Marino a Perinelli, ma nessuna nuova giunge da viale del Fante.

Prepariamoci allora a un anno di sacrifici e delusioni: se mi sbaglio sarò il primo ad esultare con voi, davvero. Ma per adesso la vedo più nera che rosa.





lunedì 1 novembre 2010

Domenica 31 ottobre 2010, Palermo - Lazio

La Lazio capolista arriva alla Favorita con il piglio e la consapevolezza della grande squadra. I primi venti minuti della partita vedono i ragazzi di Mister Rossi buttarsi a testa bassa nell'area dei capitolini, ma peccano di imprecisione. Da segnalare Pinilla, ancora non al top, ma sicuramente rappresenta quel terminale offensivo che al Palermo mancava da tempo. Seppure il bel gioco stia (come sempre) in casa rosa nero, è la Lazio a passare in vantaggio, sfruttando la marcatura generosa di Bovo su Dias, che insacca al volo dove Sirigu non può arrivare. Se aggiungiamo che Hernandez, entrato da due minuti, deve issare bandiera bianca per una contrattura muscolare, il gioco è fatto. Tanta sfortuna, dunque. Ma nulla si può rimproverare, oggi, ai ragazzi di Delio Rossi, che nel secondo tempo hanno tirato in porta per ben 10 volte, impegnando spesso Muslera. Ci hanno provato fino alla fine, ma la sorte non era dalla nostra.
Brava la Lazio a contenere e ripartire, a gestire il risultato per 63 minuti abbondanti, rinunciando a creare gioco, ma portando a casa i tre punti.
Domenica prossima si va a Genova, sperando che il cambio d'aria ci faccia bene.

Tabellino:

PALERMO-LAZIO 0-1

PALERMO(4-3-2-1): Sirigu, Cassani, Bovo, Munoz, Balzaretti, Bacinovic, Migliaccio, Nocerino, Pastore, Ilicic(Hernandez 46' s.t(Maccarone 58's.t)), Pinilla. A disp.: Benussi, Goian, Kasami, Glik, Garcia. All. Rossi

LAZIO(4-2-3-1): Muslera, Lichensteiner, Diaz, Biava, Radu, Ledesma, Brocchi, Mauri(Scaloni 93's.t.), Zarate(Gonzalez 84's.t.), Hernanes(Stendardo 77' s.t.), Floccari. A disp.: Berni, Garrido, Kozac, Rocchi. All. Reja

Arbitro: Damato

Marcatori: Dias(L) 27' p.t.

Ammoniti: Munoz(P), Dias(L), Balzaretti(P). Lichensteiner(L)

Espulsi: Biava(L)



lunedì 25 ottobre 2010

Domenica 24 ottobre 2010, Udinese Palermo.

Per ritornare sulla terra sono bastate due partite, entrambe brutte e mal giocate dal Palermo. La prima con i russi del CSKA Mosca, che hanno letteralmente preso a calci nel sedere l'11 di Delio Rossi riempito di seconde linee; tanto per cambiare i sostituti non sono all'altezza dei titolari, ne sa qualcosa Darmian, che vaga ancora oggi sulla fascia destra della Favorita alla ricerca del suo diretto avversario. 3 a 0. Pastore espulso. Tanti saluti.

Quanto alla partita di Udine lo scenario non cambia nemmeno con lo schieramento delle bocche da fuoco del Palermo al completo: Pastore e Ilicic dietro a Pinilla. Per 80 minuti subiamo una squadra bella, dinamica, sempre in movimento. Ma si sa, noi Guidolin lo conosciamo bene, c'era da aspettarselo. Prima Benatia e poi Di Natale su rigore sono gli elementi di una condanna senza appello, mitigata solo dal bel gol di Pinilla, bravo a trovare la coordinazione e a insaccare sul palo lontano. Pastore si sveglia solo a tredici minuti dalla fine, in seguito all'espulsione di Coda e quindi al fisiologico sfilacciamento dei friulani, troppo tardi. Goian inguardabile.
Forse, e dico forse, è arrivato il momento per la dirigenza rosanero di fare pace col proprio cervello: pare fatto apposta, ma una volta incamerati i soldi della qualificazione alle coppe europee, le partite di Europa League vengono snobbate. Con conseguenze ovvie: stanchezza dei giocatori, checchè ne dicano gli interessati (Nocerino e Migliaccio), figuracce enormi, scarso rendimento dei giovani, sbattuti in prima linea troppo presto e con l'avversario sbagliato.

Una sconfitta che può farci maturare, strameritata. Complimenti a Mister Guidolin e ai suoi ragazzi.

TABELLINO

UDINESE-PALERMO 2-1

UDINESE (4-3-1-2): Handanovic, Benatia, Coda, Zapata, Isla, Inler, Asamoah, Pasquale, Di Natale (77′ Corradi), Sanchez (85′ Angella), Denis (68′ Badu). A disp.: Belardi, Abdi, Amero, Floro Flores. All. Guidolin.

PALERMO (4-3-2-1): Sirigu, Cassani, Munoz (87′ Hernandez), Goian, Balzaretti, Bacinovic, Nocerino, Migliaccio (72′ Maccarone), Ilicic, Pastore, Pinilla. A disp.: Benussi, Glik, Darmian, Kasami, Garcia. All. Rossi.

Arbitro: Giannoccaro di Lecce.

Marcatori: 9′ Benatia, 57′ Di Natale (U), 83′ Pinilla (P).

Ammoniti: Munoz, Bacinovic, Cassani, Pinilla, Goian (P), Isla, Handanovic (U).

Espulso: Coda (U).






lunedì 18 ottobre 2010

Domenica 17 ottobre 2010, Palermo Bologna, Stadio "Renzo Barbera"

Palermo. O meglio, Real Palermo. Eh sì, la definizione corretta mi sembra proprio questa: il Palermo di ieri sembrava il real dei Galacticos, solo che al posto di Beckham c'era un certo Ilicic che ha tirato l'ennesima bordata da 30 metri sotto la traversa, e al posto di Zidane un certo Javier Mathias Pastore, detto "El Flaco". Semplicemente poesia. Dal1' al 87', quando esce tra gli applausi dello Stadio, il talento argentino incanta tutti, compresi tifosi avversari e terna arbitrale. Ennesimo gol di pregevole fattura, un destro all'incrocio dei pali da ricordare come una delle reti più belle del campionato. Ma dei due ragazzi terribili di Delio Rossi, diciamocelo, si erano già intuite le qualità. Chi invece aveva la necessità di dimostrare qualcosa ieri ha risposto alla grande. Pinilla salta in cielo e di testa la mette all'incrocio dei pali, imprendibile per Viviano. Infine il sostituto di Liverani, tale Armin Bacinovic, dopo aver giocato una partita da giocatore navigato in mezzo al campo, corona la prestazione con un destro di controbalzo all'angolino. Il Bologna si vede solo quando Di Vaio piazza la palla sul palo lontano dopo un contropiede.
Che dire? Se si continua così nulla è impossibile. Le grandi sono avvertite: il Palermo c'è.

Tabellino:
PALERMO-BOLOGNA 4-1
Palermo (4-3-2-1):
Sirigu; Cassani (44' st Darmian ), Muñoz , Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic , Nocerino ; Pastore , Ilicic ; Pinilla (33' st Maccarone). A disp.: Benussi, Glik, Kasami, Garcia, J. Pedro. All.: Rossi
Bologna (4-3-3): Viviano; Garics , Portanova, Britos , Rubin ; Casarini (1' st Ekdal ), Perez Mudingayi ; Ramirez , Di Vaio, Gimenez (1' st Buscé ). A disp.: Lupatelli, Moras, Mutarelli, Siligardi, Meggiorini. All.: Malesani
Arbitro: Valeri
Marcatori: 17' Pastore (P), 24' Ilicic (P), 2' st Pinilla (P), 22' st Di Vaio (B), 38' st Bacinovic (P)
Ammoniti: Pastore, Bovo (P); Ramirez, Perez, Mudingayi, Portanova (B


lunedì 4 ottobre 2010

Fiorentina Palermo, domenica 3 ottobre, Stadio "A. Franchi"

Quando Zamparini acquistò il duo sloveno del Maribor i giornalisti sportivi si scatenarono nella ricerca di un aggettivo che riuscisse a definire con precisione l'azzardo compiuto dal Patron rosanero. Il solito folle, dicevano. Pretende di trovare campioni pagandoli 800.000 euro (tanto è costato Ilicic). Sarà, ma Zamparini e Sabatini ci avevano visto lungo. Lo sloveno con la maglia n. 72 raggela il Franchi dopo appena 5 minuti, scaricando sulla traversa una bordata da trenta metri.Dopo dieci minuti centra il bersaglio, con il solito missile terra aria da 35 metri. Lo sguardo incredulo e il sorriso amaro di Frey descrivono quanto di incredibile ha fatto la furia slovena Ilicic.
Quanto a Bacinovic va detto che la manovra del centrocampo palermitano è fluida e snella grazie a lui. Non solo gestisce un numero di palloni incredibile, ma trasmette sicurezza ai compagni. Insomma, niente male per il primo anno di serie A. Se volete vi parlo anche del Flaco. Indovinate un po'? Semplicemente è re Mida. Oro tutto ciò che tocca, colpi di tacco in abbondanza, un gol in collaborazione con Nocerino da antologia del calcio. Il primo tempo si chiude con i ragazzi in vantaggio 2 a 0. la ripresa ha un copione di facile previsione. La Fiorentina si sveglia e noi paghiamo la stanchezza. Gilardino accorcia le distanze. Ennesimo orrore arbitrale subito dopo: rigore contro per un inesistente tocco di mano di Balzaretti. Sirigu ipnotizza Lijaic. Giustizia è fatta.

TABELLINO

FIORENTINA-PALERMO 1-2

FIORENTINA(4-2-3-1): Frey, De Silvestri(41′pt Comotto), Gamberini, Kroldrup, Pasqual, Montolivo, Donadel, Marchionni(11′ st Santana), Ljajic, Cerci(21′ st Bolatti), Gilardino. A disp Boruc, Babacar, Zanetti, Felipe. All. Mihajlovic

PALERMO(4-3-2-1): Sirigu, Cassani, Bovo, Munoz, Balzaretti, Bacinovic, Nocerino, Migliaccio, Ilicic(39′ st Kasami), Pastore(45′ st Maccarone), Pinilla(20′ st Hernandez). A disp. Benussi, Glik, Darmian, Garcia. All. Rossi

Arbitro: Mazzoleni

Marcatori: Ilicic(P) 20′, Pastore(P) 37′, Gilardino(F) 58′

Ammoniti: Balzaretti(P), Ljajic(F)

Espulsi: Montolivo(F)

venerdì 1 ottobre 2010

Giovedì 30 settembre 2010, Palermo- Losanna

Finalmente. Il Capitano è tornato ieri sera. Non era tranquillo come al solito, si vedeva. Ma era visibilmente emozionato, la faccia tesa, ma felice di vedere quindicimila persone che scandivano in coro il suo nome. La partita del Capitano è durata 40 minuti circa. Poi una fitta al polpaccio sinistro, causata forse da una postura sbagliata, fisiologica dopo un infortunio così grave al ginocchio destro, lo ha costretto ad abbandonare il campo. Pur non potendo fare cose eccezionali è andato vicino al gol in una occasione, ma Maccarone ha sbagliato un passaggio facile facile. Pazienza, è andata così. L'importante è stato rivedere quel numero 10 sulle tue spalle, la tua corsa felpata, la tua grinta, la sola tua presenza ha alzato il livello di una partita noiosa e brutta, giocata da un Palermo svogliato e riempito di seconde linee, manco si fosse abbattuta sulla città un'ondata di legionella. Sei uscito tra gli applausi, preoccupato per quel dolore. Incrociamo le dita, Capitano.
Quanto alla partita c'è poco da dire. Il Palermo ha giocato male, in modo svogliato, con estrema sufficienza. E si sa, che quando si sottovaluta l'avversario, che nella specie gioca la serie B svizzera, si rischia grosso. Sono proprio degli svizzeri le migliori occasioni, non concretizzate solo a causa della limitata tecnica che gli elvetici hanno.
Arriva Migliaccio a dieci minuti dalla fine a togliere le castagne dal fuoco: colpo di testa su cross del Flaco Pastore. Buona la prova di Garcia all'esordio assoluto con la maglia rosa nero.
Arbitraggio ai limiti dello scandaloso, un estone incapace.

Tabellino

Palermo, stadio Barbera - Giovedi 30 settembre 2010, ore 21
PALERMO-LOSANNA 1-0
PALERMO (4-3-1-2): Benussi; Cassani, Munoz, Bovo, Garcia (15'st Balzaretti); Migliaccio, Kasami, Nocerino; Pastore; Maccarone (41'st Darmian), Miccoli (43'pt Pinilla). A disposizione: Sirigu, Joao Pedro, Glik, Ardizzone. All.: Rossi.
LOSANNA (4-4-2): Fravè; Rochat, Katz, Meoli, Sonnerat; Avanzini (37'st Pasche), Marazzi, Celestini, Tosi (36'st Steuble); Roux (38'st Munsy), Silvio. A disposizione: Castejon, Carrupt, Getaz, Kilinc. All.: Rueda.
Arbitro: Kaasik (EST)
Marcatori: 34'st Migliaccio

lunedì 27 settembre 2010

Palermo Lecce

Gli esami non finiscono mai. Non finiscono soprattutto per la giovane compagine rosa nero, che più o meno è come un bravissimo e promettente studente neo diplomato,alle prese con i primi esami universitari. Le due sberle che il Lecce ci rifila nell'inizio dei due tempi di gioco sono la foto della realtà che oggi i ragazzi vivono. Tanta qualità, ma al momento del dunque diventiamo leziosi, sia in difesa che in attacco. Il primo gol di Giacomazzi è un tiro al volo da trenta metri. Andava chiuso prima. Il secondo gol di Corvia è un regalo di Bovo, che perde la marcatura. Ad ogni modo il Palermo ha una carta vincente. Il Flaco Pastore. Prima inventa una rabona al volo di sinistro per Ilicic (fermato per fuorigioco: inesistente). Poi pesca di nuovo lo sloveno in area che tira sul portiere salentino, ma Pinilla scarica in rete da pochi passi. Il secondo gol arriva al 95', con Pastore al tiro e Maccarone che insacca sulla respinta. Inutile parlare di Liverani. Fin quando è in campo lui si perdono una marea di palloni. Entra Bacinovic e la musica cambia. Un caso? Bah. A Palermo si raccolgono i fondi per fare una statua a Migliaccio, autentico fante del centrocampo palermitano, le prende tutte e randella dove e quando deve. Voto finale: 24. Se solo vi applicaste, potreste fare molto di più. Per oggi lo accettiamo sto 24.

Tabellino

PALERMO-LECCE 2-2
Palermo (4-3-2-1): Sirigu ; Cassani , Muñoz , Bovo, Balzaretti ; Migliaccio, Liverani (10' st Bacinovic ), Nocerino (17' st Hernandez ); Pastore , Ilicic ; Pinilla (30' st Maccarone). A disp.: Benussi, Darmian, Rigoni, Kasami. All.: Rossi
Lecce (4-2-3-1): Rosati ; Rispoli, Gustavo, Fabiano , Mesbah ; Giacomazzi , Grossmuller ; Olivera (19' st Sini ), Jeda (23' st Munari), Piatti (37' st Coppola ); Corvia . A disp.: Benassi, Donati, Munari, Bertolacci, Ofere. All.: De Canio Arbitro: Bergonzi
Marcatori: 8' Giacomazzi, 1' st Corvia (L), 7' st Pinilla, 48' st Maccarone (P)
Ammoniti: Cassani, Migliaccio (P), Gustavo, Mesbah, Jeda, Corvia (L)
Espulsi: 36' st Giacomazzi (L), per doppia ammonizione



venerdì 24 settembre 2010

Juventus – Palermo, Stadio “Olimpico”, giovedì 23 settembre, h. 20.45.

Tensione. Ansia. Io che sono appena arrivato dalla partita di calcetto dove ho fatto pena e pietà. Un ginocchio dolorante. Dopo una doccia a 2000 gradi eccomi ai posti di combattimento. Non faccio nemmeno in tempo a sedermi che Pinilla parte sulla sinistra, arriva davanti a Storari, gliela tira addosso, Ilicic bestemmia e Pastore, lui, il Flaco, la poesia argentina fatta calcio, arriva a piazzarla. Delirio, tripudio. Sensazioni che continueranno per tutta la partita, tra numeri di alta scuola in avanti e ancora qualche brivido in difesa. Jojo Ilicic la mette da lontano, schiacciando il pallone a terra, palo-gol. L’Imperatore Cesare Bovo invece preferisce la solita sabarda urticante da trenta metri. Iaquinta nel finale rende il passivo meno severo. Ecco la risposta dei ragazzi alle critiche, anche alle mie. Sarà un caso, ma Liverani ieri non giocava e Bacinovic al posto suo ha fatto benissimo. Munoz, dopo essersi sentito dire le peggio cose perchè si è fatto scappare 2 volte un attaccante di Eccellenza (tale Eto’o -.-), risponde alla grande con una partita perfetta. Avanti così, in attesa del Capitano.

IL TABELLINO

JUVENTUS-PALERMO 1-3

Juventus (4-4-2): Storari 6; Motta 4,5, Bonucci 5,5, Chiellini 5,5, Grygera 5; Krasic 6, Marchisio 5,5, Felipe Melo 6, Pepe 5 (1' st Iaquinta 6,5); Quagliarella 5,5 (1' st Amauri 5,5), Del Piero 6 (15' st Aquilani 5,5). A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Rinaudo, Sissoko. All.: Del Neri

Palermo (4-3-2-1): Sirigu 7; Cassani 6, Munoz 6, Bovo 6,5, Balzaretti 6; Nocerino 6,5, Bacinovic 6,5 (32' st Rigoni 6), Migliaccio 6,5; Pastore 8 (48' st Darmian sv), Ilicic 7; Pinilla 6,5 (22' st Hernandez 6). A disposizione: Benussi, Kasami, Liverani, Miccoli. All.: Rossi.

Arbitro: Orsato

Marcatori: 2' Pastore (P), 17' st Ilicic (P), 40' Bovo (P), 42' Iaquinta (J)
Ammoniti: Bovo, Bacinovic, Ilicic (P), Marchisio (J)
Espulsi: -

lunedì 20 settembre 2010

DOMENICA 19 SETTEMBRE 2010, STADIO “RENZO BARBERA”, PALERMO 1 – INTER 2.

Non è facile trovare le parole per descrivere un momento simile. Non è facile perchè se commentassi la partita come un rigido cronista non trasmetterei a chi legge la giusta visione delle cose. Ma, per fortuna, l’Avvocato Laser mi chiede proprio il contrario, cioè di raccontare la partita vista con gli occhi del tifoso, e di questo lo ringrazio.

I ragazzi hanno perso. Al momentaneo vantaggio rosanero di Jojo Ilicic, bravo sia a creare lo spazio per la conclusione di Pastore, sia a precipitarsi come un falco e a insaccare sulla ribattuta, ha risposto Eto’o, con due lampi degni di un fuoriclasse quale è.

Ma v’è di più. C’è il tiro debole di Armin Bacinovic che poteva raddoppiare, anzichè tirare in bocca a Julio Cesar. Ma soprattutto ci sono 4, e dico 4, rigori non dati. Uno clamoroso, netta entrataccia di Chivu su Cassani, che si becca anche un giallo per simulazione. Ecco, ci risiamo. Facile per la classe arbitrale dire no alla moviola in campo, no alle telecamere in area, ecc. ecc. Ma non è facile per me vedere una squadra che ha combattuto e lottato alla pari con i Campioni del Triplete dell’anno scorso. Perdere fa male, ma essere presi in giro è anche peggio.

Ad ogni modo, giovedì andiamo a Torino, contro una Juve in ripresa, carica a mille dopo le 4 pere rifilate all’Udinese. Vedremo.

Tabellino.

PALERMO-INTER 1-2
Palermo (4-3-1-2):
Sirigu; Cassani, Muñoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic (26'st Liverani), Nocerino; Pastore; Hernandez (31'st Maccarone), Ilicic (36'st Pinilla). A disp.: Benussi, Glik, Garcia, Kasami. All.: Rossi


Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Cambiasso, Zanetti, Mariga; Stankovic; Eto'o, Milito (31'st Muntari). A disp.: Castellazzi, Cordoba, Santon, Materazzi, Pandev, Coutinho. All. Benitez.


Arbitro: Romeo di Verona


Marcatori: 28' Ilicic (P), 17'st e 25'st Eto'o (I)


Ammoniti: Bovo (P), Cassani (P)

venerdì 17 settembre 2010

Giovedì 16 settembre, stadio "Allianz Generali", Sparta Praga Palermo, Europa League.

Sinceramente non ho voglia di commentare l'ennesima prestazione deludente della squadra. Abbiamo perso di nuovo, di nuovo per 3 a 2 e di nuovo prendendo due gol in 6 minuti, uno uguale all'altro.
Non ho nemmeno voglia di cercare i colpevoli. Chi dice che questa tanto osannata linea verde del Palermo comincia a fare vedere tutti i suoi limiti, e cioè la paura nei giocatori di 19-20 anni alla prima in campo europeo. Altri sostengono (immancabilmente anche Zamparini) che la colpa sia di Delio Rossi, "un allenatore nel pallone", ha sentenziato il vulcanico presidente rosanero.
Non lo so. So solo che la squadra dipende da Pastore. Il nostro fuoriclasse ha le capacità per prendere per mano la squadra e farla ritornare alla vittoria. Abbiamo ancora il Capitano fuori, che non ha alcuna intenzione di affrettare i tempi del recupero per paura di ricadute muscolari ben più gravi.
Insomma, non è un bel periodo. ma è adesso che dobbiamo stringerci - noi tifosi - attorno alla squadra e al Mister.
Domenica arriva l'Inter. Proviamoci. Giochiamo per divertirci, palla bassa e veloce, giochiamo sugli esterni e vediamo come va. Non abbiamo molto da perdere.
A domenica!

domenica 12 settembre 2010

BRESCIA PALERMO, Domenica 12 settembre 2010, Stadio “Rigamonti”.

Chi ha detto che i giovani d'oggi sono senza ideali, gente che sconosce i buoni sentimenti? Mica vero. Chiedere ai ragazzi del Palermo, che oggi, in occasione del lunch match (che idea pessima) hanno dimostrato che no, loro la beneficenza la fanno e non vogliono nemmeno essere ringraziati. Dopo tre minuti infatti Dallamano tira dal limite dell'area con una forza pari allo 0, ma Sirigu e Migliaccio, impietositi, lasciano che il pallone entri.
Dopo dieci minuti ecco che il Flaco piazza una saetta sotto la traversa dopo l'assist di kasami. 1-1- al 23'. Ma non c'è niente da fare, la generosità dei ragazzi è infinita, e così, in altri 20 minuti regalano prima un contropiede ad Eder che da 3 metri la mette all'angolino, e poi a Caracciolo che ringrazia Munoz per il rigore concessogli.
La ripresa vede l'errore di Baiocco sul quale Balzaretti si avventa, ruba tempo e pallone e piazza il 3-2. Nel finale occasionissima per il Flaco Pastore, che tira a giro tutto solo, ma Sereni fa il miracolo.
Considerazioni personali. Maccarone, troppo poco. Liverani, pensa che forse è ora di lasciare campo e spazio ai giovani. Bacinovic va provato. Capitano, torna presto, abbiamo bisogno di te.

Tabellino
BRESCIA (4-3-1-2): Sereni; Berardi, Bega, Martinez, Dallamano; Hetemaj, Cordova (85' Filippini), Baiocco; Diamanti (53' Kone); Eder (73' Possanzini), Caracciolo. A disposizione: Arcari, De Maio, Zambelli, , Budel. All.: Iachini.

PALERMO (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio (77' Ilicic), Liverani (69' Bacinovic), Nocerino; Pastore, Kasami (46' Maccarone); Hernandez. A disposizione: Benussi, Darmian, Glik, Rigoni. All.: Rossi.

ARBITRO: Tagliavento di Terni

MARCATORI: 4' Dallamano (B), 22' Pastore (P), 28' Eder (B), 43' Caracciolo rig. (B), 83'Balzaretti (P)

NOTE: ammoniti Diamanti, Kone (B), Hernandez, Bovo (P)

Salvatore Brancatello

lunedì 30 agosto 2010

Domenica 29 agosto 2010, h. 20:45, Stadio “Renzo Barbera”, Palermo – Cagliari.


La tensione per la prima partita di campionato è palpabile sugli spalti della Favorita di Palermo. Archiviata la pratica Maribor di Europa League, la squadra rosanero comincia stasera il proprio campionato contro il Cagliari di Mister Bisoli, autore lo scorso anno di una splendida annata sulla panchina del Cesena.
Mister Delio Rossi sceglie di mandare in campo gli stessi undici che hanno giocato contro il Maribor giovedì sera, eccezion fatta per Liverani, fuori per un risentimento muscolare, al suo posto il macedone Kasami. Sirigu tra i pali, linea difensiva composta da Balzaretti, Cassani, Bovo e Munoz, a centrocampo Kasami, Migliaccio e Nocerino, Pastore dietro le due punte Maccarone ed Hernandez.
L’arbitro Morganti fischia il calcio d’inizio, partiti.
Il Cagliari ci prova subito con una conclusione da fuori di Lazzari, che impegna Sirigu, bravo a respingere.
Al quarto d’ora Nenè, su cross di Cossu è bravo a incornare, ma la palla finisce fuori di poco. Il Palermo si fa vedere con una punizione di Maccarone, ma il tiro è centrale. Due minuti dopo il Flaco Pastore comincia a scaldare i motori: riceve palla a centrocampo, fa secco Cossu, verticalizza per Abel che non ci arriva di poco, letteralmente murato da un Astori in formissima. Matri preoccupa Sirigu con un diagonale dalla destra, ma il tiro è debole e fuori bersaglio.
Al minuto 32 parte il Pastore show: il Flaco prende palla, si porta a spasso tutto il centrocampo del Cagliari, con buona pace di Nangolaan, che solo all’ultimo riesce a mettere in out il pallone.
Ma è il Cagliari ad essere più pimpante, nelle gambe dei ragazzi del Palermo si fanno sentire inevitabilmente le fatiche di coppa.
Nella ripresa è il Palermo ad essere assoluto padrone del campo. Il Mister fa entrare Rigoni e Pinilla per Maccarone e Kasami, per il macedone una prova al di sotto della sufficienza.
Hernandez duetta con Rigoni al 27°, ma il suo tiro finisce di poco a lato. Subito dopo è Bovo a impensierire due volte il portiere sardo Agazzi, su punizione e sulla respinta successiva. Al 33° Nocerino parte dalla propria trequarti, fa un coast to coast eccezionale, allarga per Pinilla, che viene toccato in area da Astori, per l’arbitro si può continuare.
La partita finisce con un Palermo arrembante nella sola ripresa. Giocare il giovedì ha inevitabilmente delle conseguenze. Sabatini ha praticamente concluso l’acquisto del giovane brasiliano Joao Pedro, classe 92, un vice Pastore. Forse è necessario acquistare ancora due, tre elementi in grado di far rifiatare l’undici titolare tanto caro a Delio Rossi.

Tabellino:

PALERMO (4-3-1-2): Sirigu, Kasami, Bovo, Munoz, Migliaccio, Hernandez (77' Pinilla), Cassani, Nocerino, Pastore, Maccarone (66' Rigoni), Balzaretti. A disp.: Benussi, Glik, Garcia, Darmian, Acquah. All.: Rossi.

CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi, Ariaudo, Nainggolan (81' Laner), Cossu, Biondini, Lazzari, Astori, Pisano, Nenè, Canini, Matri (60' Acquafresca). A disp.: Ruzittu, Biasi, (66' Conti), Pinardi, Perico. All.: Bisoli.

ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno
NOTE: ammonito Cossu, Conti, Nenè

mercoledì 28 luglio 2010

Prossimamente

Ciao a tutti, volevo avvertire i lettori (se ce ne sono) che a partire dal prossimo campionato di serie A, potrete trovare una dettagliata cronca degli incontri del Palermo sul sito dell'Avvocato Laser www.avvocatolaser.net. Su questo bellissimo blog che parla di calcio, di politica, di diritto ecc ecc, troverete anche le cronache delle altre partite scritte da collaboratori di una certa caratura!!!
A presto allora su queste pagine e, ovviamente, su www.avvocatolaser.net!

giovedì 1 luglio 2010

Italia anno zero

Ebbene sì, è successo.
I campioni del mondo, quelli del "po-po-po-poo", quelli di "Andiamo a berlino, Beppe!!!", ecco quelli là sono scomparsi.
Umiliati e offesi, verrebbe da dire!
Sbattuti fuori dal mondiale sudafricano con un girone di facilità estrema. Dopo la partita con la Slovacchia mi sarei aspettato che Cannavaro avesse tirato fuori gli attributi almeno a fine partita e avesse detto: "Scusate, abbiamo fatto pena"e non "abbiamo dato il massimo". Perchè se questo è il vostro massimo, allora era meglio stare a casa, non credete?
Ad ogni modo, si riparte.
Oggi è stato presentato il nuovo CT, Cesare Prandelli. Non possiamo chiedere ad un allenatore, seppure bravissimo e competente, miracoli di sorta. Abbiamo bisogno di tre anni di transizione, almeno. Costruire una squadra, facendo piazza pulita delle macerie che rimangono. Via Iaquinta, dentro Balotelli. Via Di Natale, dentro Cassano. E così di seguito. Perchè in Italia ci sono giocatori di talento. Ma non tutti i giocatori di talento giocano alla Juve, caro Lippi. Marchisio era realmente necessario? Non era meglio Nocerino? O Cossu? Bah, punti di vista.
Al nuovo Ct vanno i miei auguri. Mister, le auguro di fare un buon lavoro e di avere occhi per tutte le squadre del nostro bellissimo campionato, dall'Inter (se si deciderà a fissare un tetto di "quota tricolore") al Cesena, senza distinzione alcuna.

giovedì 17 giugno 2010

Grazie Fabrizio.

Leggo in questo momento dal sito del Palermo (www.ilpalermocalcio.it):

CONFERENZA MICCOLI "PALERMO SCELTA DI CUORE"

CONFERENZA MICCOLI
Il capitano Fabrizio Miccoli, intervenuto questa mattina in conferenza stampa, ha confermato la propria volontà di continuare a vestire ancora a lungo la maglia del Palermo: “ Non ho parlato prima - ha detto il numero 10 rosanero - perché volevo valutare insieme alla mia famiglia la scelta migliore da fare. E’ bastato guardare negli occhi il Presidente Zamparini per decidere di restare a Palermo. Sono felice, io sono il capitano di questa squadra, ho fatto tanto per conquistare la qualificazione in Europa e ora voglio godermela. La mia è stata una scelta dettata dal cuore, ho dimostrato più volte il mio attaccamento alla città e a questa maglia. Volevo in ogni modo ringraziare il Birmingham per l’interesse ed il mio procuratore Francesco Caliandro per non aver fatto alcun tipo di pressione. Il mio recupero dopo l’infortunio al ginocchio? Procede benissimo, lavoro tanto e sono contento della situazione attuale. A tal proposito ringrazio anche il prof. Mariani, tutto lo staff di Villa Stuart, il mio fisioterapista Gianluca Gresi ed il preparatore Franco Chinnici”.

(fonte: www.ilpalermocalcio.it)

GRAZIE CAPITANO!!!!!!

lunedì 14 giugno 2010

Capitano, mio Capitano.

Caro Capitano,
le storie d'amore, si sa, a volte finiscono, per mille motivi diversi: perchè non ci si capisce, perchè non ci si ama più, perchè si ha paura.
In questi anni non ho mai dubitato di te e della tua classe. Della tua capacità di essere un grande giocatore in campo e un uomo onesto, con dei valori, fuori. Ultimamente il tuo nome è accostato a una squadretta inglese, che grazie al regime fiscale allegro che contraddistingue la Gran Bretagna, può permettersi di offrirti un ingaggio altissimo che il Palermo non può pareggiare.
Ne abbiamo passate tante insieme: gioie e dolori, ma insieme, uniti, con la grinta che ci contraddistingue. Ti ricordi quando hai passato del tempo fuori per infortunio, vero? Anche durante quel periodo orribile la curva ti è stata vicino. Ogni domenica c'era un coro per te, anche se stavi fuori.
Poi sei rientrato, e quest'anno ci hai deliziato con 19 magie, 19 tuoni, 19 volte ci hai fatto urlare "Minchia 'ru gol!!!!!!". Tu sei entrato nella storia di questo club, sei il miglior realizzatore del Palermo in serie A. La nostra bandiera è accanto a quella del tuo Lecce (nostri fratelli), tatuata sul tuo braccio.
E adesso? Bastano "quattro soldi" per dimenticare tutto? Forse sì, forse i soldi si portano via tutto, anche le storie d'amore belle come questa. O forse no.
La decisione sta a te, Capitano. Da parte mia, tifoso palermitano in piena Padania, c'è la speranza che tu possa rimanere con noi, nella città e nella squadra del Palermo, che tanto ti ama. Se tale speranza sarà da te disattesa, con qualche lacrima e un po' di rabbia, idealmente ti abbraccerò e ti saluterò. Ma anche il tuo nome finirà tra coloro i quali hanno illuso questa piazza, dato un altro colpo a questa città che deve convivere con 1000 altri problemi.
Ciao Capitano.

sabato 12 giugno 2010

Francia -Uruguay: che noia, ma è nata una leggenda!

La seconda partita del tanto atteso mondiale sudafricano vedeva misurarsi la Francia dell'odiatissimo Domenech con l'Uruguay del "maestro" Tabarez (lo chiamavano maestro perchè prima di fare l'allenatore era un insegnate di scuola elementare, mica per altro).
Pronti, via. 45 minuti di noia, con i transalpini imbarazzanti nelle due fasi di gioco, un Anelka che riesce bene solo nel club, vista anche la differenza di rosa, Gourcouff conferma di essere uno dei giocatori più sopravvalutati al mondo. Gli azzurri sudamericani non fanno molto. Forlàn, unico giocatore dai piedi buoni in una marea di picchiatori sadici, cerca di muoversi su tutto il fronte d'attacco, ma il compagno di reparto, tale Suarez, non ne azzecca una.
Ed ecco la luce: Abreu.Il bidone sovrumano, il fumoso urugaugio che non la prende nemmeno se glielo chiedono per favore. Esteticamente sembra Iaquinta, ma più brutto. Ma col pallone tra i piedi fa pure peggio dello juventino.
Insomma, lui in campo e Cavani a chiedere a Dio il perchè di tanta cattiveria da parte di Tabarez.
Risultato finale 0-0.


martedì 1 giugno 2010

No alla tessera del tifoso.

Ultimamente questo slogan compare spesso nelle curve degli stadi, nei cortei dei tifosi, durante le contestazioni o i festeggiamenti.
Cerchiamo di capire bene cos'è sta cazzo di tessera. Se andiamo sul sito del Ministero dell'Interno (http://www.osservatoriosport.interno.it/tessera_del_tifoso/index_tessera_tifoso.html), troviamo la descrizione di questo strumento.

"è favorita la concessione di facilitazioni, privilegi e/o benefici da parte delle società (accumulo di punti, diritto di prelazione per l’acquisto di biglietti, convenzioni con altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill, sponsor, ecc.)".

Che vantaggio enorme! Potremo farci spennare ancora di più dalle suddette società, perchè ci danno i punti con i quali potremo acquistare un set di asciugamani, una borsa per nonna, un spazzolone da cesso... No scusate, i punti no. Questo è veramente troppo. Dopo i punti del Bennnet, quelli Esselunga, quelli del Carrefour, quelli della patente, adesso quelli del tifoso.
No, mi spiace, io i bollini non li voglio.

Veniamo adesso ai "vantaggi per la sicurezza". Chissà cosa si saranno inventati queste sagomacce.

permette di “costituire” la categoria degli spettatori “ufficiali”;
Spettatori ufficiali???? Diciamo quelli di cui già sapete tutto, che controllate senza ragione. fatemi capire, le intercettazioni no e la tessera sì? Se siete voi a essere controllati vi girano, se sono i tifosi dite che è sicurezza.
Lo spettatore ufficiale non è quello che va in tribuna una domenica sì e 4 no, che non canta, che non sostiene la squadra anche se sei sotto di 4 pere. Lo spettatore vero è l'ultras, quello che non si piegherà mai a questa logica dittatoriale che ci vuole tutti con le tesserine in mano a far la fila per i punti del cazzo di autogrill.

"garantisce l’aumento degli standard di sicurezza del pubblico, perché esclude dagli impianti i soggetti sottoposti a Daspo o a condanne per reati da stadio;"

Falso. L'applicazione di una misura di questo genere non fa altro che caricare ancora di più di tensione le curve. Inoltre è discriminatoria: se mi hanno diffidato due mesi per una cazzata vuol dire che non entro più allo stadio in eterno???? Ma per favore!!! Così i tifosi incazzati rimangono fuori e magari ci scappa anche la rissa con i poliziotti.


"nel tempo determinerà la costituzione, nell’ambito delle Società Sportive, dei c.d. “dipartimenti dei tifosi” che in altri grandi club europei hanno trovato applicazione con apprezzabili risultati"

Mai sentiti: però conosco le BAL livornesi, da sempre in prima linea con i cassintegrati. Collette, striscioni di solidarietà, ecc ecc. Il dipartimento sapete dove ve lo potete mettere?

La verità è che io la tessera non la voglio. Non serve a niente, se non ad arricchire i soliti potenti. A svuotare gli stadi, a cancellare le curve, a togliere la passione che anima gli ultras.
Con la repressione erga omes non si ottiene niente. Per evitare sconntri tra tifosi negli stadi basta fare della semplice educazione civica dentro le curve.

La vedo così.

T


mercoledì 26 maggio 2010

Anche lo Special One è umano.

Ho appena visto un video che mi ha colpito. L'ormai ex allenatore dell'Inter, al termine della cena con Moratti durante la quale parrebbe essersi sancito il definitivo addio tra il tecnico portoghese e la società, monta in macchina e parte. Dopo pochi metri l'auto si ferma, il Mister esce e va incontro a Materazzi, appena arrivato alla residenza Moratti per incontrare il presidente. I due si abbracciano a lungo, Mourinho piange, direi piange "sinceramente". Il volto è teso, i i singhiozzi sono evidenti. Insomma, ancora una volta il tecnico ci fa un regalo: ci fa vedere il suo lato più debole.Durante l'anno Mourinho ci ha regalato diverse scene indimenticabili: il gesto delle manette a favore di telecamera durante la partita con la Samp, le dichiarazioni polemiche nei confronti di Ranieri, Lo Monaco, Ancelotti, ecc ecc. E, ovviamente, il tormentone che da due anni a questa parte impazza in ogni dove: "Zeru tituli".
Non mi sta simpatico. Forse perchè vince sempre, e si sa, che chi vince sempre sta sul culo per natura. Tuttavia, in questa occasione, si è dimostrato umano, sensibile. E lo apprezzo.
Che poi vada al Real Madrid a prendere una barcata di soldi, beh, è un altro discorso. Ma le competenze si pagano, e care!!
Sarà che sono un inguaribile romantico del calcio, sarà che sto invecchiando e che ogni volta che vedo qualcuno piangere mi commuovo pure io, non lo so. Ad ogni modo, grazie Special One. Non solo per questa scena bellissima con co-protagonista Materazzi, uno che ha giocato poco, e che avrebbe mille motivi per organizzare un rave in occasione della partenza del tecnico che raramente lo ha schierato, ma anche per avere vinto un trofeo prestigioso con una squadra che, in fondo (ma proprio in fondo eh???), è italiana, garantendoci 4 posti in Champion's anche per il futuro.
Suerte, Special one!

venerdì 26 febbraio 2010

Un goal ci salverà.

Oggi vorrei parlare di qualcosa di più astratto che dei risultati delle squadre impegnate in campionato o nelle competizioni europee. Spero vogliate perdonarmi se vi sembrerò stucchevole e patetico, ma oggi non mi sento molto allegro. Non posso ammorbare chi mi sta accanto con quintalate di pensieri negativi, e allora lo farò qui, tanto non credo che nessuno se ne avrà a male.
Ho sempre pensato che per criticare sia necessario conoscere. Quante volte avete sentito frasi del tipo "Ma cosa ci trovate in 22 stupidi in mutande che corrono dietro a un pallone?", oppure "Madonna, sto calcetto vi ha tarlato il cervello! No, tu stasera vieni con me a fare shopping, devi comprarti una camicia, sembri un barbone!". Peggio ancora: "No, a me il calcio non interessa. Io leggo, faccio cose, vedo gente, la domenica però vado all'Iper di Montebello a fare un giro". Partendo dal presupposto che siamo liberi di impegnare il nostro tempo come ci pare e piace, ecco alcuni motivi per i quali a volte, una partita di calcio, che sia giocata o vista alla tv è molto di più che 90 minuti di sport.

Il campo da calcio, calcetto, calcio a 7, quello che è, non mente. Mai. Se fai cagare fai cagare. Se sei bravo sei bravo. Niente trucchi, mezze misure, cose non dette. Anzi. Lui dice sempre tutto, è lo specchio di noi stessi per quel periodo di tempo in cui ci giochi sopra. Ricordo che dopo un enorme casino da me combinato, che si è portato via per sempre buona parte dei miei amici, i quali non hanno più intenzione di avere a che fare col sottoscritto, la prima cosa che ho fatto è stata andare a giocare a pallone. Risultato? Il nulla. Non l'ho mai vista, non ci credevo, non avevo più fiducia in me stesso. Proprio come nella vita.

La squadra è come una famiglia. Durante la partita si collabora, ci si aiuta, ci si incoraggia, a volte si litiga anche. Ma si corre tutti per lo stesso risultato. La vittoria. Perchè per partecipare e chiamare il Cassinetto non ci vuole un genio del pallone.

A volte succedono anche cose inaspettate: semifinale mondiale 2006, Germania - Italia. Una bolgia, piena di crucchi che ci sfottevano dicendo che siamo solo pizza e mandolino. Mandolino un cazzo. Fabio Grosso, all'epoca terzino sinistro del Palermo, lancia una saetta all'angolo scoperto di Lehmann, che nulla può contro il volere degli dei del pallone. Il ragazzo si gira, corre, piange, urla "Non ci credo..., non ci credo...". Ecco. Non è solo un goal. C'è di più. L'immagine di uno a cui è stato detto da sempre "vola basso", "non fa per te", "altro che pallone, vai a lavorare", che invece ha dimostrato a tutti il contrario. Spesso messaggi come questo aiutano anche nella vita.

Non ho problemi a dirlo: io la domenica la aspetto come un bimbo aspetta Natale. E alle 15 comincia lo spettacolo, loro in campo, io sul divano. Per 90 minuti ti dimentichi tutto: liti, debiti, scazzi, paure, ansie, bollette, ecc ecc. Hai detto niente...

Mi sa che posso fermarmi qui.

T

mercoledì 10 febbraio 2010

Quanto tempo!

Chiedo scusa agli eventuali lettori, ultimamente sono stato un po' preso dal lavoro, e non ho trovato proprio il tempo per scrivere ancora.
Cerchiamo di fare un piccolo resoconto.
Il primo post parlava di esoneri: bene, la tradizione italiana continua. Zamparini ha cacciato Zenga dopo 13 giornate, a fronte di un derby pareggiato 1-1- contro una squadra da serie B, preferendogli (a ragione) Delio Rossi. Anche gli etnei hanno cambiato in corsa, da Atzori a Mihajlovic. Idem il Bologna che saluta Papadopulo e da il benvenuto a Colomba. Notizia di giornata: addio Ballardini, al suo posto Reja alla Lazio.
Veniamo al mercato di gennaio: non granchè, a dire il vero. Colpo importante dell' Inter, manco a dirlo, che si assicura Pandev a parametro zero, essendosi svincolato grazie al lodo arbitrale. Il mIlan si riprende il solito Beckham a mezzo servizio e Amantino Mancini. Dubbi a valanga, si vedrà.
Il Palermo ha un ds dalle doti quanto meno discutibili: investe sui giovani, ok, di questo bisogna dargliene atto. Ma mancano i ricambi giusti, sopratutto in difesa: al solo pensiero di Cassani infortunato tremo. Succi si accasa al Bologna, dove almeno fa panchina. Il Catania acquista una colonia di argentini, tra cui il promettente Mazi Lopez.
La Roma acquista Toni, che esordisce bene, ma con la Juve si fa male quasi subito ed esce dolorante e parecchio incazzato. Si parla di un probabile ritorno dopo la partita contro il Palermo.
La classifica: beh, l'Inter vola, il Milan, dopo un periodo di allegria e samba brasiliana, rotorna alla tipica depressione milanese, anzi milanista, visto che all'Inter ridono e di gusto.
La Roma è una squadra ormai ben amalgamata e il lavoro di Ranieri dà i suoi frutti: secondo posto. Il Napoli vola sulle ali dell'entusiasmo, riesce a divertire e a superare anche gli evidenti torti arbitrali. La sconfitta di Udine non pare aver minato l'entusiamo degli azzurri.
Il Palermo si gode questo momento di gloria: quinto posto solitario, bel gioco, bel piglio.
Non dico niente per scaramanzia.
Bene la Samp, senza Cassano, ormai in rotta con del Neri, checchè ne dicano i due.
In zona retrocessione il Siena, l'Atalanta (che ha esonerato anche Conte, che per poco non si picchiava con gli ultras) e la Lazio rischiano grosso.
La Juve: finalmente è finita l'agonia di Ferrara. Esonerato anche lui, al suo posto Zaccheroni, ma la sostanza non cambia. Amauri mi fa tenerezza, non riceve un pallone giocabile manco a morire. Carvalho, lo sai, a Palermo ti aspettiamo!
Ciao a tutti!
Se vi va , lasciatelo un commento!
Tore